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Ich nehme dich an die Hand (2023)

"Ti prendo per mano"  tradotto in tedesco.

 

"Ti prendo per mano" ins Deutsche übersetzt. 

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Karma Express (2017)

È il 1970 e Daria, diciottenne, saltella felice per casa mostrando a tutti l'anello regalatole da Roger, un giovane promettente dalla carriera bene avviata. Daria sogna l'amore e la sua famiglia, una classica famiglia upper class americana corona quel sogno con una magnifica festa di fidanzamento. Ma, alla vigilia delle nozze, la vecchia e lungimirante nonna incoraggia Daria a essere più curiosa, a viaggiare e a interrogarsi prima di indirizzare la sua vita verso la scelta più scontata del matrimonio. Daria convince dunque il suo Roger a intraprendere un viaggio in India sul mitico Karma Express, lo sgangherato pullman che porterà i due giovani, tanto eleganti quanto impreparati, da Istanbul a Goa, attraversando paesaggi favolosi e condividendo con un gruppo di ragazzi decisamente alternativi una realtà molto lontana dal loro mondo di appartenenza. Il viaggio di Daria diventa un viaggio di formazione e di consapevolezza, e fa rivivere al lettore i sogni di un'intera generazione, che negli anni '70 mise in discussione le certezze borghesi e scoprì altre dimensioni, talvolta illusorie, ma anche profonde e spirituali, della ricerca di sé. Il terzo romanzo di Romina Power è costruito con un'alternanza di flash back visti dalla prospettiva dell'età matura della sua protagonista. Daria oggi ha sessant'anni e guarda indietro con lucidità e ironia, senza mai essere sopraffatta dalla nostalgia; ma guarda anche avanti fino al finale sorprendente, come sa fare solo una donna appagata e serena. In chi legge nasce allora il sospetto che la serenità di Daria sia anche un po' quella dell'autrice.

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Ti prendo per mano (2015)

 

New York. Daria si trasferisce in un loft a Soho. E alla soglia dei cinquant'anni, è sola, ma ad accompagnarla ci sono i suoi sogni, una grande voglia di vivere, l'energia che conferisce la prospettiva di un nuovo inizio. Cambio di scenario: Tubac, una casa affacciata sul deserto dell'Arizona. Daria va a trovare l'anziana mamma e deve affrontare una notizia inaspettata. La madre ha un tumore, ma non vuole farsi operare e rifiuta le cure. E la cruda realtà contro la quale si infrangono i sogni di Daria: niente più New York, niente gallerie cui mostrare il suo lavoro di scultrice, accantonata la speranza di ricostruirsi una vita affettiva. In questo intenso romanzo in forma di diario e ispirato alla propria esperienza personale, Romina Power si confronta con la malattia e il dolore. Lo fa con grande delicatezza, con lievità addirittura, alternando diversi registri narrativi. Daria rivive il ricordo struggente di una madre che era stata bellissima e irraggiungibile, e che ora è devastata dal male; ne accetta senza falsi pudori l'inarrestabile decadimento fisico; infine trova la forza per astrarsi dalla drammaticità del presente grazie alla sua pratica spirituale e a una buona dose di ironia. La fine è ineluttabile, Daria lo sa, ma lo scorrere lento dei giorni la aiuta a riconciliarsi con il passato e dà un nuovo significato al loro rapporto. E quando si presenta la morte, è pronta ad accoglierla, quasi ricevesse un mazzo di rose.

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Upaya (2005)

E’ la storia di Hans, infermiere in un ospedale tedesco, cui un paziente in punto di morte consegna una lettera da recapitare in India. Hans mantiene la promessa fatta all’uomo e parte per Varanasi alla ricerca di tale Baba Prem, destinatario della missiva. Di lui non conosce altro che il nome. Dopo mesi di ricerche infruttuose, contrae una misteriosa malattia che gli procura febbri alte e strane visioni. Sono due donne a lui ignote, una madre e una figlia, a prendersi cura di lui, ospitandolo in casa propria. In più di un’occasione, durante le sue febbri, Hans ode la voce di Baba Prem che lo invita a una rinascita spirituale. Guarito, seguirà le indicazioni ottenute in sogno da Baba Prem e risalirà il Gange fino a un monastero himalayano. Il cofanetto contiene un film, un mediometraggio firmato da Romina Power, nell'inedita veste di sceneggiatrice e regista.

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Ho sognato Don Chisciotte (2000)

Tenerezze, risate, confidenze, nostalgie, bisogno d'amore: sono questi i sentimenti che accompagnano due amiche in vacanza in Spagna. Qualcuno tuttavia le osserva, le segue, e vorrebbe rubare loro la vita, le esperienze, i baci dati di nascosto, il battito del cuore che Juan, un giovane torero, provoca ad entrambe. Qualcuno che è incapace di vivere. Qualcuno che non può fare altro che scrivere. E' Mick, uno scrittore americano che sta fuggendo da se stesso e dall'orrore della pagina bianca. Danzando un valzer delle illusioni e delle seduzioni, Rachel e Ingrid si abbandonano alla confessione dei loro desideri. Ma sarà la musica del flamenco ad accompagnare le loro fantasie. Compresa quella di maternità, il desiderio più antico e profondo di ogni donna.

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Cercando mio padre (1999)

È il risultato di circa 25 anni di ricerca nel corso dei quali Romina Power ha raccolto un'impressionante messe di testimonianze su suo padre Tyrone, incontrando e intervistando tutti coloro che lo hanno conosciuto e hanno lavorato con lui, tra cui molte star di Hollywood degli anni d'oro. 
“Per molti anni ho portato con me, in giro per il mondo, appunti pieni di interrogativi. Ho ascoltato ore e ore di conversazioni registrate con i personaggi della sua vita. Ho riempito quaderni con le trascrizioni originali delle interviste, e poi ho trascorso molti giorni, ed alcune notti eterne, prima alla macchina da scrivere, poi al computer a riflettere su di lui. La ricerca è diventata parte integrante della mia vita. E' stata più di una semplice scelta, è diventata un bisogno, un'esigenza."

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Autoritratto dalla A alla R (1991)


Con videocassetta, libro di Al Bano Carrisi e Romina Power.

“Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo riempito un borsone di blocchi di carta e penne e ci siamo messi a scrivere. Roma, Malaga,
Bilbao, Valencia, Berlino, Vienna e Amburgo. Abbiamo scritto sui letti degli alberghi. In camerino tra un sound check e un concerto.
Abbiamo perfino scritto in automobile durante i lunghi tragitti della tournée estiva 1990. 
Ma noi abbiamo raccontato veramente tutto? Be', proprio tutto, no. Però, non abbiamo inventato niente. Abbiamo solo taciuto qualcosa...tanto, non sapendo cosa, a te, lettore, non mancherà.”

(Romina Power, dicembre 1990)

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